Esistono punti di partenza e spunti di pensiero, suggerimenti per esplorare nuovi orizzonti, che non saranno mai punti di arrivo. Viaggiare, scrivere, fotografare ti permettono di condividere esperienze, di metterti in gioco davanti ad un universo di differenze.
Vediamo un po’. E’ una domanda complessa, ho sempre tergiversato cercando una risposta soddisfacente.
Sono una persona e in quanto tale sono una realtà complessa con pensieri, sogni, speranze e, fortunatamente, paure.
Nasco e cresco a Rimini e al momento di decidere se proseguire gli studi o meno, approdo a Milano. Una città che all’inizio mi ha respinto e poi accolto e in cui ho finito per sentirmi a casa.
Dopo 15 anni trascorsi tra università e svariate esperienze lavorative ho scoperto di sentirmi parti di questa città per la sua ecletticità, imprevedibilità e per la sua grande capcità di spronare tutti coloro che vi gravitano attorno.
Ho lavorato tanti anni in ambito comunicazione passando tra le scrivanie di diverse agenzie, inizialmente inebriata dai premi che si ricevono e in fine innamorata di un lavoro fatto apposta per me.
Ed è proprio il mondo delle agenzie di comunicazione che mi ha portato ad appassionarmi a svariate attività: la scrittura, la lettura (in realtà coltivata anche da ragazza), la fotografia.
Quindi credo di poter dire che sono un insieme di esperienze. Sono protagonista di un curriculum che non mi definisce ma mi racconta solo in parte.
Sono viva, quindi sono diversa oggi da ciò che sarò domani.
L’immensità di un mondo pieno di sfumature mi affascina e mi trasporta lontano con la mente e allo stesso modo mi immerge nel profondo di me stessa.
Viaggiare lontano e viaggiare nel proprio intimo alla ricerca di se stessi e del diverso, viaggiare per conoscere e per dimenticare, viaggiare per vedere col cuore quando lo sguardo non può sostenere l’immagine.
Qui voglio offrirvi brevi scorci di queste evasioni, piccoli percorsi fatti di parole e semplici immagini catturate da un occhio comune con l’obiettivo di risvegliare emozioni sopite, desideri accatastati e dimenticati e, perchè no, ridare spazio ai vostri (S)punti, qualsiasi essi siano.
Aristotele scrisse:
“è nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo“.
Non credo nell’impossibilità di soddisfare i desideri, ma credo nella difficoltà di trovare la strada giusta che porta al loro compimento.
Per questo è importante perseverare e, se si sbaglia, è necessario avere il coraggio di tornare indietro e tentare un nuovo percorso.