
Traslocare è un po’ lasciare e un po’ trovare.
Traslocare significa lasciare spazi vuoti e scatoloni che resteranno pieni di oggetti che altrove non troveranno collocazione.
Traslocare significa cercare un nuovo posto in cui sentirsi a casa, un posto che ci faccia sentire sicuri e a nostro agio.
Traslocare è difficile, dentro più che fuori, nel cuore più che nella mente.
Traslocare è un verbo pieno di sottointesi e povero di certezze.
Traslocare è anche un modo di essere ovunque e in nessun luogo, di appartenere e di esistere al contempo, un momento di passaggio che insegna tanto. È un momento della vita in cui si può decidere di fare piazza pulita con tutto, gettare tutto ciò che ci sembra vecchio, cambiare aria, cambiare vita, cambiare soprammobili e mobili. Oppure è il momento in cui un singolo gatto di polvere ci diven caro solo perchè è solito formarsi proprio lì, tra la sedia e il calorifero, dove lo swiffer fatica ad arrivare e sorridiamo vedendolo ormai nascosto tra gli scatoloni ancora aperti e le pile di libri in cerca di collocazione.
Ma forse, lo stesso gatto di polvere potrà formarsi tra un’altra sedia e un altro calorifero e quando saremo in grado di vederlo allora ci accorgeremo che nel trasloco, tra ciò che abbiamo tenuto e ciò che abbiamo buttato, abbiamo ancora con noi ciò che era indispensabile. E quando ci ricorderemo di quello scatolone dimenticato, lasciato chiuso in soffitta allora forse saremo pronti anche a ricordare.
Foto e articolo di Veronica Bernardi