
L’attesa è un attimo.
L’attesa è una vita.
L’attesa è certamente un tempo indefinito durante il quale ci sentiamo disarmati.
Il momento in cui pensiamo d’essere pronti a partire per una nuova destinazione, le nostre gambe fremono, i sogni si susseguono ipotizzando cosa sarà, imbracciamo tutto il coraggio accatastato e mettiamo sulle spalle il nostro bagaglio di storia e così, ci sentiamo pronti ad andare senza salutare e sicuri di aver preso tutto il necessario. Siamo carichi di buoni propositi e ci comportiamo come se il tempo non esistesse: ci aspettiamo che il futuro sia già disponibile, senza doverci porre nessuna ulteriore domanda.
Ma è proprio in quel momento che l’entusiasmo si scontra inevitalmente con l’attesa: un mostro buono che ci costringe a sederci e guardare laggiù, fin dove il nostro sguardo può arrivare, per capire se la nave su cui salperemo è già in dirittura di arrivo. E se non la scorgiamo nei pressi dell’attracco allora ecco che l’attesa inizia a far nascere in noi le prime domande, che cerchiamo prontamente di ricacciare per non farci spaventare. Ma i dubbi che restano sepolti non fanno che alimentarsi fino a diventare vere e proprie paure che ci attanglieranno fino a portarci a desistere. E per questo, è all’attesa che diamo tutte le colpe, è lei che viene additata come la causa dell’ansia che ci scoraggia.
E se l’attesa invece fosse utile per sedimentare i pensieri, per collegare pancia, cuore e mente con un filo sottile di razionalità? Nell’alchimia tra noi e il nostro futuro, esiste un paradigma matematico per cui l’attesa è proporzionale al percorso di mutamento?
Probabilmente sì, perchè ogni nuovo percorso, ogni nuovo viaggio si decida di intraprendere ha bisogno di preparazione, di pensiero e l’attesa è quell’insieme di attimi che dovremmo imparare a riempire di noi: delle nostre aspettative, del nostro coraggio, del nostro entusiasmo e, sì, anche delle nostre paure per poter affrontare il viaggio con la serenità e la sicurezza che necessita.
Foto e articolo di Veronica Bernardi
Le colpe delle nostre paure piu che all’attesa sono dovute alle aspettative. Più grandi sono le aspettative più grande è la paura.